
Con veganismo (o veganesimo) si intende uno stile di vita basato su risorse che non provengono dal regno animale e che, quindi, ne evita lo sfruttamento. Alla base di questo stile di vita vi è l’antispecismo (opposto allo specismo) secondo il quale tutti gli animali hanno lo stesso status morale e le vite di essi sono tutte egualmente importanti, indipendentemente dalla loro specie.
Ma perché́ in campo ambientale parliamo di veganismo?
Ecco alcuni dati che vi possono essere utili:
- Gli allevamenti generano 32 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno, il 51% delle emissioni di gas serra a livello mondiale,
- l’allevamento del bestiame genera più gas serra dell’intero settore dei trasporti (che genera un’emissione di gas serra del solo 13%) e il metano prodotto dagli animali è cento volte più distruttivo rispetto all’anidride carbonica delle automobili.
- gli animali tenuti in allevamento sono responsabile del 65% delle emissioni di NO, il quale è 296 volte più̀ distruttivo della CO2.
- Le industrie di latticini e carne usano il 30% di tutta l’acqua dolce del mondo.
- Per produrre 1 gallone di latte sono necessari 1000 galloni di acqua
- Per produrre 1 hamburger sono necessari 3000 L di acqua che equivalgono alla quantità̀ di acqua utilizzata per la doccia per due mesi.
- La quantità̀ di rifiuti prodotti da una fattoria composta da 2500 mucche da latte è uguale a quella prodotta da una città composta da 411000 persone.
- L’allevamento animale è responsabile della deforestazione del 91% della foresta amazzonica.
- 110 specie di animali ed insetti si estinguono ogni giorno a causa della deforestazione per far spazio alle coltivazioni di mais, grano e soia per nutrire gli animali da allevamento
- 90 milioni di tonnellate di pesce vengono pescate ogni giorno nel mondo Per ogni chilo di pesce pescato, 5 kg circa di specie marine selvatiche e non destinate al commercio vengono catturate e uccise nelle reti.
Intraprendere una dieta vegana diminuisce l’impronta ecologica (carbon footprint) del 50%.
Sol Carolina Birello