
Ogni anno vengono abbattuti 15 Mld di alberi: ogni decennio si perde un’area delle dimensioni del Portogallo e solo la metà di questa deforestazione è compensata dalla ricrescita di foreste.
Ma che cos’è la deforestazione?
La deforestazione è la distruzione permanente delle foreste al fine di utilizzare la terra o gli alberi.
Le maggiori cause sono:
- Aumento delle attività minerarie nelle foreste tropicali
- Alta richiesta di carta e il suo alto spreco: secondo l’Environment Paper Network circa 640 milioni di alberi rappresentano la carta buttata via ogni anno.
- La sovrappopolazione, a causa della quale è necessaria più terra per stabilire alloggi e insediamenti.
- Espansione agricola e allevamento di bestiame. La sola espansione per pascolo degli allevamenti è causa del 41% della deforestazione tropicale, un altro 18% è dovuto alla domanda crescente di prodotti come olio di palma e semi di soia, ricordando che circa il 94% della soia è utilizzata per il bestiame o biocarburanti, e solo il 6% è utilizzato per il consumo umano.
- Cambiamento climatico. Le foreste pluviali tropicali sono estremamente umide a causa del vapore acqueo rilasciato insieme all’ossigeno. Ma quando una foresta viene abbattuta, i livelli di umidità diminuiscono e fanno seccare le piante rimanenti.
Quali sono le conseguenze?
- Aumento delle emissioni di gas serra.
- Aumento dell’acidità degli oceani, per l’aumento dell’apporto di CO2 dalla deforestazione e dalla combustione di combustibili fossili.
- Perdita di specie, dovuta alla perdita degli habitat naturali di molte piante e animali.
- Inondazioni ed erosione, dovuti all’assenza di alberi che proteggono il suolo fertile. L’erosione provoca inoltre la penetrazione di contaminanti nel terreno nell’approvvigionamento idrico, riducendo la qualità della nostra acqua potabile.
Fonti:
- https://www.isfe.it/sostenibilita/deforestazione-cause-conseguenze-e-rimedi.php
- https://ourworldindata.org/drivers-of-deforestation
Francesca Scatà